Paura di volare: come vincere l’ansia dell’aereo con la psicoterapia cognitiva

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psicoterapeuta milanoDue italiani su tre hanno paura di prendere l’aereo, spesso si tratta di una fobia conosciuta come aviofobia. La paura di volare colpisce il 5-10 per cento della popolazione ma le stime potrebbero essere inferiori alla realtà dato che non tutti sono tenuti a prendere un aereo, infatti per chi non è costretto a farlo, non lo considera un problema. Quando, invece, si è obbligati, il disagio può diventare molto limitante: da condizionare la scelta della destinazione della propria vacanza, a influenzare le relazioni interpersonali e la carriera lavorativa. Sembrano le donne ad essere più colpite, in misura doppia rispetto agli uomini.

Ma qual è il confine tra paura e fobia di volare? Quando la preoccupazione è da considerarsi esagerata e immotivata?

La paura è un’emozione legata ad un pericolo reale o una situazione poco rassicurante ma che tendenzialmente non evitiamo. Viceversa chi manifesta una fobia, si trova di fronte ad un’ansia diffusa, ad un insieme di sensazioni e pensieri che creano notevole disagio inducendo la persona ad evitare la situazione temuta.

Ad esempio, se affrontiamo un volo con intense turbolenze o con perdita di quota potremmo essere comprensibilmente preoccupati, ma una volta cessata la situazione, gradualmente tenderemo a tranquillizzarci. Diversamente chi è preoccupato in modo eccessivo per il volo, tenderà ad esserlo costantemente a prescindere da come questo vada. Mentre nel primo caso possiamo parlare di una normale preoccupazione determinata da un volo particolarmente “turbolento”, preoccupazione che altrimenti non ci sarebbe stata, nel secondo caso invece siamo di fronte ad una reazione sicuramente esagerata rispetto alla situazione reale. In quest’ultimo caso parliamo di una fobia.

Ma come si presenta la fobia dl volare?

In primo luogo la persona manifesta la cosiddetta ansia anticipatoria, ovvero si tende ad anticipare mentalmente gli scenari e i pensieri (negativi) connessi al volo, per cui è possibile che chi sperimenta questa fobia, comincerà a pensare continuamente al viaggio, questi pensieri andranno a suscitare emozioni negative di ansia e disagio e l’ansia a sua volta innescherà pensieri e scenari catastrofici circa gli esiti del volo, si instaura così un circolo vizioso in cui il senso di agitazione tenderà ad aumentare all’avvicinarsi del momento dell’imbarco sull’aereo. Così può succedere che la persona che soffre di aviofobia eviti di programmare un viaggio che preveda spostamenti aerei, in altri casi è frequente che si rinunci al viaggio poco prima della partenza o che la persona in preda ad uno stato di agitazione scenda dall’aereo prima che si chiudano le porte.

Sostanzialmente i sintomi e i comportamenti più diffusi associati alla paura di volare sono: preoccupazione eccessiva, ansia diffusa e anticipatoria, tachicardia, sudorazione, nausea, senso di vertigine, immobilità, uso di rituali per affrontare il volo, assenza di dialogo, ipersensibilità verso le variazioni di stato (es. presenza di turbolenze in volo). Nei casi più gravi, l’ansia può diventare talmente intensa da sfociare in veri e propri attacchi di panico con forte tachicardia, sudorazione eccessiva, tremori, paura di morire, sensazione di pericolo imminente. ecc.

Quali possono essere le cause dell’ aviofobia?

La paura di volare può essere collegata a diversi fattori, spesso non vi è una sola causa, in alcuni casi la paura è iniziata per aver sperimentato avarie o forti turbolenze. In questi casi, attraverso un meccanismo di condizionamento, come può accadere per le fobie, è come se la persona avesse appreso la paura di volare.

Ma in altri casi, può succedere che l’ansia sia un segnale di una condizione di stress emotivo collegato ad eventi come una separazione o un lutto, oppure legato a cambiamenti di vita importanti (anche positivi) come un matrimonio oppure la nascita di un figlio.

Spesso, la fobia di volare è associata all’idea di non poter controllare le situazione, come può essere quella di trovarsi in volo, in cui sostanzialmente il nostro destino è nelle mani di persone che non conosciamo, essere passeggeri vuol dire “affidarsi” ad altri, ai piloti, a chi fa manutenzione, a chi costruisce gli aerei; troppe persone soprattutto per soggetti che hanno scarsa fiducia negli altri o l’abitudine a far da sé.

Per chi soffre di aviofobia, un ‘altro aspetto riguarda il fatto che durante il volo la persona percepisce che non può uscire rapidamente dalla situazione temuta, anche in un pullman o in treno si può stare male, ma in quei casi esiste una via d’uscita, la possibilità di fermarsi e scendere, in aereo questo non è possibile. In soggetti che hanno sempre manifestato un bisogno eccessivo di autocontrollo, possono temere, in queste situazioni, di perderlo a causa dell’ansia e del panico. Perdere il controllo di sé, per questi soggetti, potrebbe significare mostrare agli altri una propria debolezza oppure fare “una brutta figura” ed essere giudicati negativamente, manifestando così un’immagine di sé diversa da quella che si è sempre mostrata.

Come vincere la paura dell’aereo?

Come tutte le fobie possono essere trattate attraverso un percorso dipsicoterapia cognitivo-comporamentale, che in questo caso si avvale di tecniche sia comportamentali che cognitive.

Le tecniche comportamentali sono le seguenti:

  • apprendimento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia correlata alla fobia dell’aereo: respirazione lenta e profonda, rilassamento muscolare progressivo, esercizi di meditazione
  • esposizione graduale (in immaginazione e in vivo) ai pensieri e agli scenari negativi e catastrofici correlati allo stimolo temuto (prendere l’aereo)
  • Dal punto di vista cognitivo-emotivo il lavoro terapeutico si focalizza su:
  • insegnare alla persona ad osservare attentamente i suoi sintomi fisiologici mentre si trova nella situazione ansiogena o che le mette paura.
  • imparare a chiarire la connessione fra ansia e linguaggio interiore
  • Individuazione dei pensieri disfunzionali e “catastrofici” alla base della fobia dell’aereo che causano ansia
  • esaminare la realtà e le prove su cui la persona base le proprie idee irrazionali, catastrofiche e negative, correlate alla paura di volare.
  • trasformare i pensieri disfunzionali associati alla fobia con pensieri più realistici, migliorando il dialogo interno in senso più realistico e positivo.
  • facilitare l’individuazione degli schemi cognitivi associati all’ansia: tendenza al controllo, pessimismo, catastrofismo, preoccupazione cronica, ecc.

Articolo redatto da dott. Fausto Girone Psicologo Milano, non è consentita alcuna riproduzione senza autorizzazione da parte dell’autore

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Fuse

Il dr. Fausto Girone è Psicologo-Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale e terapeuta EMDR – I e II Liv. – (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). E’ socio ordinario S.I.T.C.C. e dell’ Associazione EMDR Italia.
Specializzazione quadriennale in Sessuologia Clinica conseguita presso A.I.S.P.A Milano

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