Come guarire dagli Attacchi di Panico con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

L’ansia è un fenomeno normale di cui tutti facciamo esperienza in continuazione seppur in misura e con frequenza variabile. Essa è una dimensione inevitabile del vivere umano e appartiene alla sfera delle emozioni. L’ansia è una reazione utile in alcune circostanze, soprattutto quando si deve rispondere rapidamente ad un pericolo.

Ma solitamente com’è avvertita l’ansia?

L’ ansia è avvertita come una sensazione di attesa di qualcosa di spiacevole e di indefinito, come una sorta di minaccia o irrequietezza spesso non definibile con precisione. Questa emozione è quindi di per sé una reazione normale del nostro corpo e del nostro cervello, anche gli animali in situazioni di pericolo hanno reazioni simili.

Infatti, di fronte ad una minaccia o pericolo, l’animale mette in atto una serie di cambiamenti fisici che servono per affrontare la minaccia in due modi: o tramite l’attacco eliminando direttamente il pericolo oppure tramite la fuga, allontanandosi dalla minaccia. 

Per noi esseri umani, l’ansia può essere utile per migliorare le nostre prestazioni aumentando la nostra concentrazione e la resistenza alla fatica.

Inoltre, è ormai ampiamente dimostrato, il rapporto fra ansia e prestazione. A livello minimo l’ansia è praticamente nulla, con l’aumentare dell’ansia migliora la performance fino ad un livello ottimale. Ma l’ulteriore aumento dei livelli dell’ansia comporta effetti negativi sulle prestazioni che decrescono progressivamente fino al punto di massima ansia che corrisponde all’impossibilità di ogni prestazione e alla paralisi.

Quindi l’ansia cessa la sua funzione positiva quando è troppa, quando non è più utile e quindi diviene negativa per l’individuo.

L’ansia può essere presente in molti disturbi psicologici: disturbo di panicoossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress, ma anche in associazione a depressione o problemi di dipendenza es. gioco d’azzardo patologico, ecc.

I vari stati di ansia

Gli stati di ansia possono avere intensità variabile, da un lieve senso di irrequietezza e di indefinito malessere ad uno stato di tensione interno fino a forme acute di panico.

Nelle forme più lievi la persona si sente a disagio, tesa, insoddisfatta. Avverte un senso di tensione che non riesce a giustificare. Nelle forme più gravi si possono provare sensazioni di confusione e sbandamento, vertigini e perdita di equilibrio.

Nella paura ciò che spaventa e minaccia è esterno e reale, si ha paura di volare, delle altezze, dei luoghi chiusi, dei serpenti, delle malattie, ecc. Lo stato d’animo che ne deriva è attribuibile all’entità della minaccia come c’è invece nella paura.

Si prova paura davanti ad uno stimolo reale, mentre l’ansia è come una paura che non ha un contenuto specifico esterno ma è legata ad anticipazione e previsione di pericoli presenti o futuri.

Il panico è la forma più acuta, più intensa e delimitabile in termini temporali rispetto all’ansia. Ha spesso la caratteristica della crisi di panico nel senso di un’insorgenza rapida e improvvisa.

Quali sono i sintomi dell’ansia e del panico?

Nel momento in cui sia l’ansia che il panico sono un’accentuazione delle sensazioni di paura, essi indicano il timore di pericolo e di minaccia al proprio benessere

Questo senso di minaccia si esprime con molte sensazioni fisiche, una sorta di linguaggio corporeo dell’ansia, che possono diventare a loro volta motivo di preoccupazione:

I sintomi più frequenti sono dunque:

  • palpitazioni

  • respiro rapido o affannoso

  • vertigini

  • nausea

  • cefalea

  • sudorazione

  • nodo alla gola

  • bocca secca

  • dolori muscolari

  • senso di oppressione al torace

  • senso di sbandamento

  • confusione

  • vampate di calore o brividi di freddo

 Quali sono le cause dell’ansia?

Come Psicologo a Milano che si occupa di trattamento dell’ansia, spesso mi viene chiesto quali possono essere le cause di ansia, attacchi di panico, fobie, ecc.

Lo sviluppo dell’ansia è probabilmente dovuto alla combinazione di più cause o fattori, in questo articolo ne prendiamo in considerazione tre:

– L’effetto della personalità

Quando si parla di personalità, si intende la modalità tipica e costante di una persona di leggere e reagire alle situazioni e di rapportarsi con gli altri. Nello sviluppo della nostra personalità intervengono fattori genetici e ambientaliLe persone che soffrono di ansia si descrivono di solito come emotive, sensibili, facili alle preoccupazioni, spesso caratteristiche che tendono ad essere comuni all’interno della stessa famiglia.

La persona con propensione all’ansia ha una tendenza stabile a reagire con preoccupazione eccessiva anche a problemi di lieve entità.

Nella formazione di una personalità ansiosa entrano in gioco differenti fattori: sia legati ad una certa labilità costituzionale del sistema nervoso ma soprattutto fattori di tipo educativo e ambientale. Spesso chi soffre di un disturbo d’ansia è cresciuto in un ambiente iperprotettivo e ipercontrollante.

Quando la personalità è sufficientemente armonica e non presenta tratti di rigidità, vi possono anche essere dei vantaggi ad avere una personalità di questo tipo: essere sensibili aiuta a capire meglio gli altri, a trattarli meglio e di conseguenza ad essere trattati meglio. Tuttavia vi sono anche svantaggi, in quanto l’emotività e la tendenza a preoccuparsi sono come dei “semi” dai quali si può sviluppare un disturbo d’ansia o uno stato d’ansia cronica.

Per fortuna mentre non si può insegnare ad essere più sensibili, è possibile aiutare le persone a controllare meglio la loro sensibilità ed emotività.

– L’effetto degli eventi di vita e dello stress

L’ansia può manifestarsi in periodi di stress elevato. Durante la nostra vita siamo continuamente esposti a eventi e situazioni che richiedono cambiamenti e adattamenti.

A volte un grande problema oppure un insieme di piccoli problemi possono superare la nostra normale capacità di adattamento e rappresentare una forte minaccia, allora in questi casi può arrivare l’ansia.

 L’effetto del proprio modo di interpretare gli eventi

Chi soffre di un disturbo d’ansia ha una maggiore tendenza ad interpretare automaticamente come minaccioso tutto ciò che succede. Ad esempio quando la persona ansiosa riceve una telefonata è molto più probabile che pensi che qualcuno stia chiamando per dare una brutta notizia piuttosto che sia un amica che desidera fare quattro chiacchere. Oppure è poco probabile che pensi che lo sguardo corrucciato del capo ufficio sia dovuto a qualche difficoltà nella sua vita ed è più probabile che pensi che si tratti di un segno di disapprovazione.

Questa visione del mondo si forma sulla base delle proprie esperienze di vita e in relazione all’ambiente in cui si è cresciuti, in particolare eventi di vita stressanti, comportamenti dei genitori, insegnamenti da parte di altre figure importanti o dai genitori stessi.

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Fuse

Il dr. Fausto Girone è Psicologo-Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale e terapeuta EMDR – I e II Liv. – (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). E’ socio ordinario S.I.T.C.C. e dell’ Associazione EMDR Italia.

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